Roma, 31 ottobre – Generalessa sul campo, ma senza gradi. Giulia Innocenzi, delfina di Michele Santoro, è stata bocciata durante l’ultima sessione d’esame per acquisire il tesserino da professionista. Fatale per lei la prova scritta. La fedelissima collaboratrice del conduttore, sin dai tempi di Annozero e poi riconfermata a Servizio Pubblico, non ha superato le maglie della selezione imposte dall’Ordine dei Giornalisti per l’iscrizione all’Albo.
Un vero e proprio smacco per chi, non ancora trentenne, si era già cucita da tempo addosso il ruolo della “maestrina” del giornalismo d’inchiesta. Anche gli angeli mangiano fagioli, dunque. Eppure, con un maestro d’eccezione come Santoro ci si aspetterebbe ben di più. La stessa Innocenzi aveva ammesso: «Quella di Michele è una vera scuola di giornalismo».
Un atteggiamento da molti criticato, stigmatizzato anche da Aldo Grasso, critico del Corriere della Sera, il quale si chiedeva: «Si crede la più autorevole del reame? Ha un tono così saccente che predispone al peggio il telespettatore». Il tutto all’indomani della storica puntata con Silvio Berlusconi ospite dello stesso Michele Santoro.
Eppure, la storia della Innocenzi sembrava quella di una predestinata: sin dall’età di vent’anni si dedica alla politica, prima con il Partito Democratico e poi con i Radicali. Terminato il flirt con la cosa pubblica, l’approdo nel mondo del giornalismo e susseguentemente davanti alle telecamere. Si ripara sotto l’ala protettrice del suo mentore, mentre scrive anche sul Fatto Quotidiano.
Una formalità, avrà pensato, all’inizio della prova. Ed invece, la povera Giulia si ritrova a tornare a casa con i libri in borsa. Che impertinente questo Ordine dei Giornalisti: è possibile privarsi di una penna così brillante e sagace? Evidentemente sì. Stando alle indiscrezioni raccolte dal sito di Libero, la giovane praticante si sarebbe presentata alla sessione qualche settimana fa, ma il suo nome non compare nella lista degli ammessi alla prova orale, pubblicato dal sito dell’OdG. Inutile dire come la notizia abbia fatto il giro del web, stampando un sorriso sulla faccia dei suoi numerosissimi detrattori, i quali cantano vittoria. Uno su tutti Riccardo Bocca, il quale scrive sull’Espresso: «Finalmente l’Ordine riacquista credibilità».
Ovviamente, bisogna ricordare che non c’è bisogno di ricevere il bollino di qualità da parte dell’OdG per considerarsi un bravo giornalista. Basti ricordare che anche Milena Gabanelli cadde nelle fitte maglie dell’esame scritto. Identicamente, in molti sostengono come questa istituzione sia da abolire, considerandolo un ente inutile. Tuttavia, chi vuole praticare il mestiere deve necessariamente passare questa trafila. Anche chi pensa di non averne bisogno.
Fonte: Il Giornale