16 agosto, Italia- E la riforma Gelmini entra nel pieno della sua attuazione, la storia dell’arte è sparita da ogni programmazione scolastica, anche dagli istituti ad indirizzo artistico.
Gli insegnati sono sul piede di guerra «con un colpo solo- hanno detto nel comunicato- è stata cancellata una parte del patrimonio italiano, il David di Donatello, il Colosseo e l’arte bizantina. Ad esempio nel liceo classico dove l’arte vive insieme al greco e al latino o come il liceo turistico che dovrebbe propagandare l’immagine italiana all’estero, un’immagine che si basa proprio sul patrimonio artistico».
In effetti in una Italia dove “con la cultura non si mangia”, dove vengono chiusi i teatri, venduto il Colosseo e abbandonato Pompei e la Reggia di Caserta è difficile immaginare il continuo della storia dell’arte e il rispetto di questa storia.
Ma genitori, professori e liberi cittadini non vogliono rinunciare e hanno iniziato la raccolta firme, per poter portare la richiesta di reintegro dell’insegnamento al ministro Carrozza. Sono già state raccolte 2321 firme e l’appello invita tutti a prendere posizione. Nel Paese dei Beni Culturali per eccellenza, impedire ai ragazzi di maturare una adeguata conoscenza del proprio patrimonio storico-artistico significa ostacolare una formazione culturale degna di questo nome, ma anche impedire la formazione di quel senso civico che tutti noi auspichiamo e che si sviluppa a partire dalla conoscenza e dal conseguente rispetto per quell’insieme di valori territoriali, ambientali, storici e artistici che chiamiamo Cultura.
Speriamo che la situazione possa essere portata il prima possibile all’attenzione del ministro Carrozza e che egli risolva presto il problema.
Le firme si devono raccogliere per mandare a casa la gelmini(non merita la maiuscolo)…ha fatto sprofondare nel baratro l’istruzione.