Roma, 12 Novembre- La Samsung oggi è un’azienda leader nel settore della telefonia, Pc e Tablet, ma alla sua nascita, ciò di cui si occupava era completamente diverso, e solo dopo molti anni e diversi cambiamenti è arrivata dove la vediamo oggi.
Il fondatore Byung Chull Lee, nel 1938 all’ età di 28 anni, creò a Daegu, una cittadina a sud di Seoul, una società che si sarebbe occupata di pesce e verdure inscatolate e la chiamò Samsung, che in coreano significa “tre stelle”. Nel 1993, dopo circa 60 anni, la guida dell’azienda passò al figlio Kun-Hee Lee e fu lui a trasformare la piccola società in una multinazionale. In un discorso con i suoi collaboratori durato tre giorni, il capo disse: “Da oggi cambieremo tutto, tranne moglie e figli”. L’obiettivo emerso in quell’occasione fu quello di dare filo da torcere ai concorrenti e magari superarli puntando sulla qualità e sul marchio, una strategia che risultò vincente.
Oggi è Jae-Young Lee a guidare la Samsung ed ha il compito di portare l’azienda a fatturare 400 miliardi di dollari entro il 2020. Inoltre si tratta dell’uomo dietro il successo del Galaxy, che ha soffiato il primato nel campo della telefonia alla Apple con 400 milioni di cellulari venduti in un anno e una fetta di mercato del 30 per cento contro il 22 della mezza mela.
In Sud Corea la Samsung da sola vale il 20 per cento del Pil del Paese ed è un’azienda ramificata in tutti i settori, da quello sanitario (Samsung Medical Center) a quello edilizio (Samsung Costruction Division) a quello assicurativo (Samsung Life Insurance) all’abbigliamento (Samsung Textile) e le strutture alberghiere (Shilla Hotel). Un impero che oggi dà lavoro a 270 mila dipendenti in 79 Paesi e con un business da 190 miliardi di dollari l’anno.