Roma 5 novembre – Continuano gli affondi del Telegraph contro l’euro. Una battaglia che il giornale britannico ha ingaggiato da lungo tempo contro le politiche monetarie d’oltre manica. Questa volta l’assist arriva da uno studio condotto da Mediobanca nel quale neanche troppo tra le righe si esplicita come il Bel Paese potrebbe risollevarsi dalla crisi portandosi fuori dall’Europa. Come stimato dall’Istat, anche lo studio redatto da Antonio Guglielmi di Mediobanca ci spiega come non sia possibile raggiungere il +1% del Pil nel 2014 per l’inesistente crescita industriale dovuta alla mancanza di credito alle imprese, fino al conseguente incremento del debito pubblico. Insomma l’Italia non cresce e perde competitività dal 1996. Una situazione a vantaggio della Germania che invece cumula guadagni con un surplus commerciale di 1.400 miliardi di dollari, il 50% del pil tedesco. Il debito pubblico è la nostra vera bestia nera. Secondo il Prof.Giuseppe Ragusa della Luiss Guido Carli di Roma, il debito pubblico potrebbe sforare in breve tempo al 150% del pil. Anche con una crescita dello 0,6%, il rapporto tra debito e pil potrebbe aumentare del 5% all’anno. Una situazione che mancando di interventi politici diverrà drammatica. Fino a quando non riusciremo a imporre in Europa la perfetta mobilità del lavoro, una flessibilità di prezzi e salari, i trasferimenti fiscali e cicli economici allineati non riusciremo a risalire la china.
Fonte: Virgilio.it