Roma, 20 novembre- E’ stata una giornata pesante per la capitale, divisa fra il vertice italo-francese a villa Madama, che ha portato alla chiusura di tutta la zona del Flaminio e il corteo no tav a campo de Fiori, che a sua volta ha fatto chiudere a singhiozzo tutto il centro.
La giornata di protesta è iniziata questa mattina con l’incontro fra i movimenti romani e quelli valsusini al liceo Mamiani (occupato dopo lo scorso 15 novembre). Essi hanno dichiarato di aver accettato piazza Campo de fiori, ma con riserva di impossessarsi di tutta Roma « Abbiamo chiesto il sit-in a Campo de’ Fiori ma non ci limiteremo a questo, abbiamo intenzione di muoverci in corteo». E così hanno fatto. Il serpentone, composto da no tav, movimenti per la casa e centri sociali ha cercato di uscire dalla piazza senza esito. Nonostante gli accordi con la Digos per raggiungere piazza Venezia, il corteo non è stato fatto muovere, così sono iniziate le dure reazioni di una parte del gruppo. Circa 70 persone si sono staccati per sanzionare la sede del Pd, memori dell’appoggio di Fassino all’alta velocità. Alcuni dirigenti delle sede storica in via dei Giubbonari hanno cercato inutilmente di dialogare con i ragazzi, ma poi hanno ceduto di fronte alle offese e si sono barricati all’interno. Proprio via dei Giubbonari si è trasformata nella via degli scontri, avvenuti a più riprese. Il corteo ha cercato di sfondare i cordoni di celere, utilizzando sassi e aste di bandiere. Partite le prime cariche il corteo è tornato nella piazza, rivoltando all’ingresso delle fioriere in ghisa per evitare che la polizia riuscisse a penetrare con i blindati, lasciando alle spalle una scia di petardi e fumogeni. Solo dopo alcune ore, intorno alle 18, gli organizzatori della manifestazione hanno raggiunto un accordo con la Digos e il corteo è riuscito a muoversi. Attraverso via delle Botteghe oscure, piazza Venezia e via del Teatro Marcello il corteo ha attraversato il centro di Roma per raggiungere il Circo Massimo. Tanti i cori e i discorsi, contro lo sperpero di soldi pubblici per la Tav o per la linea Orte-Marsiglia, mentre poi i fondi non vengono trovati per la messa in sicurezza dei territori. La giornata è stata dedicata alle vittime del nubifragio che ha colpito la Sardegna, contro la politica che stanzia i fondi solo dopo la tragedia.
Intorno alle 20 il corteo è giunto al Circo Massimo e, dopo una breve occupazione della carreggiata, che ha mandato completamente in tilt il traffico, si è sciolto.
La giornata del vertice italo-francese ha registrato una Capitale blindata, tanti gli obiettivi off-limits, dal Senato alle ambasciate francesi. Inoltre chiuso il traffico dal Flaminio al Circo Massimo, con forti disagi per i cittadini e i turisti. Il bilancio finale è di otto feriti, di cui sei agenti, un manifestante e una militante Pd. I movimenti però denunciano molti contusi a causa delle ripetute cariche, che non possono recarsi in ospedale o verrebbero identificati.