Roma, 5 dicembre- Dopo rinvii, problemi burocratici e dubbi, sembra finalmente iniziare il lavoro di restauro del Colosseo, sponsorizzato da Della Valle, che dichiara «Per il restauro abbiamo perso tre anni».
Ieri in conferenza stampa Della Valle ha mostrato il suo progetto per il nuovo Colosseo, ovvero per ripulirlo e mettere in sicurezza le parti a rischio, ridando così splendore al più grande simbolo della Capitale. I lavori erano iniziati, con mora, a fine estate, in attesa che il Tar decidesse in merito al ricorso della ditta perdente nella gara d’appalto. I dubbi sul restauro di Della Valle riguardavano soprattutto i diritti, concessi all’imprenditore, di sfruttamento per 20 anni dell’immagine del Colosseo. Ma adesso, dopo i pronunciamenti del Tar, sembra non ci siano nuovi problemi, e dopo i primi ponteggi installati già a settembre, i lavori dovrebbero iniziare a breve. Della Valle in proposito si è rammaricato del tempo perso, anche se concretamente non sono stati sprecati soldi, ma sono stati scoraggiati altri sponsor a prendere in consegna i monumenti romani, sia per conservarli che per riportarli al loro antico splendore, coperto da secoli di smog e trascuratezza. Infine a margine dalla conferenza stampa, dedicata al Colosseo, Della Valle si è rivolto ad altri possibili sponsor, soprattutto italiano, ma anche esteri, per riqualificare Roma e soddisfare tutti i progetti di Marino che si muovono in proposito. «Il sindaco Marino ha dei progetti- ha dichiarato Della Valle-so che vuole illuminare i Fori. Posso lanciare un’idea? Spero che non si offenda nessuno, se fossi il capo dell’Enel, glielo farei domani mattina». A proposito del Mausoleo di Augusto ( altro restauro urgentissimo, ma ancora in alto mare) ha continuato «Troviamo chi lo sistema, il ministro ci dice quello che può fare, come ci possiamo muovere e chi va a cercare i finanziatori. Quello che farei è prendere le cose più importanti di questo Paese e le metterei tutte sul tavolo dicendo “Adesso vediamo chi può occuparsene”. Queste cose bisogna promuoverle, ci vuole uno spirito pragmatico, che fino a oggi non ho visto».