Roma, 11 dicembre – Al via ieri la prima giornata di targhe alterne del sindaco, Ignazio Marino. Ma non sembra che il blocco del 50 per cento delle automobili dei romani sia stata utile. La città infatti si è svegliata fra gli ingorghi nelle zone principali fra cui: Salaria, Flaminia, Cassia, Tuscolana, Pontina, Laurentina, Aurelia, Casilina, tangenziale Est e San Giovanni. Una paralisi totale che ha visto fermarsi le targhe dispari mentre nella giornata odierna vedrà lo stop delle pari con l’incessante lavoro dei vigili urbani che hanno tentato invano di far scorrere il traffico. «Intorno alle 18 sono partito in macchina dalla Tiburtina diretto all’Eur – racconta Enrico Strambi, alla guida di una vettura con targa dispari – e ho visto solo due vigili a San Giovanni». Intorno alle 19 sul suo profilo Twitter il comandante del corpo Raffaele Clemente fornisce il report sulle multe: 1.100 controlli effettuati e 138 sanzioni, con 120 pattuglie e 14 moto.
Nonostante il traffico che ha paralizzato la capitale, si spera che il livello di polveri sottili si sia abbassato rispetto ai giorni precedenti il blocco. L’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio), fa sapere che i dati saranno disponibili solo nelle prossime ore. Per il momento, i valori più aggiornati risalgono a lunedì 9 dicembre e confermano l’allarme per il Pm10. Rispetto al limite di 50 microgrammi per metro cubo sono stati registrati 11 superamenti sul totale delle 13 centraline di monitoraggio: 57 microgrammi per metro cubo a largo Preneste, 61 a corso Francia, 58 a via Magna Grecia, 57 a Cinecittà, 59 addirittura nel parco di Villa Ada e 52 nella tenuta del Cavaliere, 58 a piazza Fermi, 64 in via Cipro, 58 su via Tiburtina, 59 a largo Arenula, 58 a Malagrotta. Fondamentale per la capitale e la salute dei cittadini, sarebbe, come più volte sottolineato, il buon funzionamento dei mezzi pubblici, soprattutto quelli di superficie, in modo che diventi una sana abitudine dei cittadini preferirli all’automobile.
(Repubblica)