Cori contro Seedorf durante la partita di ieri sera tra Lazio e Milan. Sembrava potesse scattare la dura squalifica ma invece ecco la sorpresa: nessuna chiusura delle curve. A deciderlo il Giudice Sportivo Tosel. La contestazione al tecnico rossonero arriva da lontano, visto che dopo la morte di Gabriele Sandri Seedorf, allora giocatore del Milan, non accettò di indossare il lutto al braccio.
Una decisione questa comunque di Tosel che mostra un cambio di rotta alquanto inusuale, visto che la Roma in passato subì per lo stesso motivo la mano pesante dello stesso giudice sportivo, che decise la squalifica di due gare consecutive per la curva giallorossa. Una decisione che ha scatenato le polemiche nella Rete e che farà discutere ancora a lungo.
Ecco il testo del comunicato ufficiale della Lega Calcio:
Gara soc. LAZIO – soc. MILAN
Il Giudice sportivo, letto il referto arbitrale concernente la gara soc. Lazio – soc. Milan del 23 marzo 2014 nel quale, tra l’altro, si attesta che “ al 4°, 6°, 12° e 32° pt dalla curva dei tifosi della Lazio venivano intonati i seguenti cori – Seedorf tu sei in figlio di p……, buu, buu, buu!!- e di seguito – Lotito tu sei in figlio di p……, buu, buu, buu!!- tali cori sembravano indirizzati più alle singole persone che non propriamente al solo scopo razziale”; letta altresì la relazione dei collaboratori della Procura federale, che hanno riferito di tali beceri cori esprimendo un’analoga valutazione; ritenuto, pertanto, che il segnalato comportamento non sia espressivo di “discriminazione per motivi di razza” nei confronti dell’allenatore della squadra rosso-nera, sanzionabile ex art. 11, nn. 1 e 3 CGS, ma integri gli estremi di una condotta disciplinarmente rilevante ex art. 12 n. 3 CGS, P.Q.M. delibera di sanzionare la soc. Lazio con l’ammenda di € 40.000,00; entità della sanzione attenuata ex art. 13 lett. a) e b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza.
Roma, 24 marzo