Dopo gli sgomberi di ieri di due occupazioni abitative e del centro culturale Angelo Mai, oggi si rincorrono le voci di solidarietà a favore dei movimenti, da parte di esponenti della cultura e della politica. Tante le polemiche nei confronti del sindaco Marino, che ha dichiarato di essere stato tenuto all’oscuro degli imminenti sgomberi. “Le parole di Marino non ci consolano e non lo assolvono da quello che succede a Roma – ha dichiarato un attivista – Infatti il suo essere all’oscuro rivela o la sua incapacità o il fatto che ormai i sistemi repressivi precedono quelli politici”. Mentre Digos e Campidoglio si rinfacciano responsabilità e colpe, 50 nuclei familiari sono ora senza casa e senza i propri beni, lasciati all’interno delle palazzine sgomberate. Il sindaco, in proposito, ha promesso di dissigillare il prima possibile le occupazioni e fornire tutta l’assistenza e l’aiuto possibile, attraverso il piano casa e il dialogo con i movimenti. Anche se per il momento una soluzione al problema abitativo sembra molto lontano dal trovare una soluzione. In migliaia affollano una piazza VEnezia blindata per protestare contro le misure di criminalizzazione dei movimenti. Il corteo punta poi a raggiungere il Campidoglio, per chiedere certezze al sindaco, invece delle tante promesse fatte negli anni.
Roma, 20 marzo