Roma, 17 Marzo – Giuseppe Povia oggi in un suo post chiede scusa per aver scritto la canzone “Luca era Gay”. Un post profondo che fa riflettere lo pubblichiamo interamente senza aggiungere o togliere nulla per evitare di stravolgerne il significato.
Tratto dal blog di Povia: http://www.povia.net/poviablog/85-chiedere-scusa-per-aver-scritto-luca-era-gay
Nel 2004, durante un viaggio Milano-Roma, incontrai sul treno un certo Massimiliano di Roma.
Non ero il Povia dei “Bambini Fanno oh”, brano che ho cantato a Sanremo nel 2005.
Non ero “famoso”, non ero Povia che molti riconoscono in giro.
Nel 2003 avevo vinto il premio Recanati (oggi premio Musicultura) con un brano dalla tematica molto delicata:
il disagio alimentare e il rapporto con il cibo.
Il brano si chiama “Mia sorella”. Avevo vinto quel premio con il voto popolare di Radio1 e il voto della gente in sala.
Avrei invece perso se fosse contato solo il voto della giuria tecnica e cioè degli addetti ai lavori
(giornalisti, opinionisti ecc) che invece mi avevano dato 3 come sempre.
il premio era nel mese di maggio se non ricordo male, sono passati 11 anni e sono successe tante cose.
(Questo è il brano “mia sorella” http://www.youtube.com/watch?v=VsF0RJb3xFU)
Dopo la vittoria e le varie critiche come da copione, vengo invitato da Maurizio Costanzo
che mi fa esibire per 2 volte nella sua trasmissione su canale5.
Insomma, tutto finì lì ed era il 2003. Non feci altro, se non continuare a sognare e a scrivere le mie canzoni come tanti.
Riprendo da dove ho iniziato:
Nel 2004, durante un viaggio Milano-Roma, incontrai sul treno un certo Massimiliano di Roma.
Non ero il Povia dei “Bambini Fanno oh”, brano che ho cantato a Sanremo nel 2005.
Non ero “famoso”, non ero Povia che molti riconoscono in giro.
Erano circa le 8 del mattino e il treno Eurostar Milano-Roma,
allora credo che ci mettesse 4 o 5 ore ad arrivare a destinazione (Roma)
Stavo andando nella capitale per provare l’ennesimo arrangiatore che avrebbe tentato di dare un’anima radiofonica ai miei brani.
Mi siedo.
Un tipo sulla cinquantina e più mi fissa, era di fronte a me e mi guarda con il sorriso.
Pensavo tra me e me “che cavolo vuole questo” e poi ancora “mamma mia ma lo conosco? Che cavolo mi guarda a fare..”
Mai avrei pensato che mi conoscesse perchè mi aveva visto da Maurizio Costanzo in quelle 2 volte in cui ero stato invitato.
Ad un certo punto parte il treno e dopo qualche minuto lui mi dice:“scusa posso farti una domanda?”
“Si certo” gli rispondo.
Lui: “Ma tu sei Povia?”
io: “Si sono io ma come fai a conoscermi?
(Come ho detto sopra, non ero ancora stato a Sanremo con i Bambini fanno oh, era il 2004)
Lui: “Ti conosco perchè ti ho visto da MaurizioCostanzo un po’ di tempo fa
e ti ho seguito quando hai vinto il premio Recanati con quella bellissima canzone su tua sorella”
io: “cavolo grazie! Non pensavo che con tutte le distrazioni che ci sono nel mondo,
uno si potesse ricordare di un paio di apparizioni di 1 minuto e mezzo in Tv, grazie davvero”
Lui: “No no, ti ho seguito perchè hai avuto la capacità di toccare un argomento in punta di piedi
e in modo delicatissimo ma nello stesso tempo forte”
io: “Bè.. grazie davvero”
(le parole non sono quelle precise ma più o meno sono queste)
Non sapevo più che dirgli e non me ne fregava niente di continuare a parlare.
Ero immerso nel mio mondo, nei miei problemi, nel mio futuro incerto,
nella mia allegra e perenne depressione acuta e nella mia voglia di fare e dire le cose con le mie canzoni.
Dopo qualche minuto lui mi guarda e mi dice: “Tu dovresti scrivere la mia storia!!”
Io mi ricordo che ho pensato:
“cazzo che palle questo..porca miseria..il viaggio dura 5 ore e siamo appena partiti”
E poi continua..
“Vedi..io sono stato omosessuale per più di 20 anni e adesso sto con lei..”
Lo guardo incuriosito, affascinato e anche un po’ esterrefatto e incredulo.
Di fianco a lui c’era una ragazza oltre la trentina credo..
un po’ mulatta, mezza indiana con un puntino nero in mezzo alla fronte come hanno certi indiani credo..
E tra le braccia aveva una bambina (la loro figlia)
Io sono uno che crede molto ai segni.
Non sono religioso ma ho una fede molto particolare in Dio o qualcosa che dall’al di la detta la vita e ti manda segnali.
Insomma ho pensato: “Cavolo che storia interessante che deve essere”.
Bè, il viaggio è durato 5 minuti.
Massimiliano mi ha raccontato delle cose che mi hanno fatto emozionare e venire i brividi, mi ha colpito al cuore, tanto.
Mi ha raccontato moltissimi dettagli della sua vita passata da attivista gay
e moltissimo della sua vita interiore e delle sue sofferenze.
Io l’ho ascoltato con una passione e una dedizione che poche volte ho avuto nella vita.
Mi brillava l’anima nel sentire una storia nuova e diversa dal solito,
ma sopratutto, lui aveva scelto me. Qualcuno aveva fatto in modo che lo incontrassi.
D’accordo, torniamo un attimo sulla terra che voglio bruciare la coda di paglia.
Non sono a qui a dire che gli angeli e le madonne insieme a Maria e Giuseppe con i discepoli e gli apostoli al seguito,
mi abbiano detto. “Sei il Messia e sei stato scelto”. Per favore, tu che stai pensando questa cosa o qualcosa del genere,
siccome so che la puoi pensare, ecco, chiudi il blog e dimenticati ancora di Povia.
Anzi continua a pensare al Povia furbo che tocca gli argomenti per far parlare di Sè.
Oppure se hai apertura mentale, procedi la lettura con la buonafede che ti è stata data e usala anche a tuo favore.
Continuo da dove ho lasciato.
Qualcuno aveva fatto in modo che lo incontrassi.
O magari aveva raccontato la sua storia a 10 mila altre persone
ma nessuno era stato capace di farci una canzone di 4 minuti e 7 secondi.
Pensate ciò che volete ma non ciò che vi conviene,
perchè se pensiamo solo ciò che ci conviene allora ce la raccontiamo e non c’è nè crescita nè fiducia nel prossimo.
Va bene lo stesso. Ma allora chiudete il blog adesso in questo momento.
Come gli struzzi che si dice che nascondano la testa sotto la sabbia.
Era il 2004, avevo 32 anni, ero grande, non ero un ragazzino.
Avevo sete di conoscenza e anche tanta malizia nel voler sapere cose intriganti, questo lo ammetto.
Ripeto era il 2004 e il “successo popolare” l’ho fatto l’anno dopo a Sanremo fuori gara con “I bambini fanno oh”.
Ero quindi uno sconosciuto.
Massimiliano mi ha raccontato che è stato un attivista gay convinto per 20 anni.
Mi raccontava i dettagli delle sue partecipazioni ai Gay Pride a livello mondiale.
Lui era un organizzatore e co-organizzatore di questi eventi non solo in Italia
e guadagnava un sacco di soldi, consenso e considerazione.
Aveva amicizie politiche grandi e piccole e tutte molto influenti.
Era amico e “amichetto” di molti nomi dell’alta moda, vi lascio immaginare i nomi.
Era un frequentatore dei Cruising Canyon (Un accenno:http://www.arcigaymilano.org/utilita/mil_allaperto.htm)
Era un bell’uomo e si capiva che nella sua gioventù era un bellissimo ragazzo. Uno che piaceva.
“Ero il tipo che piace ai gay”, diceva lui.
La cosa che mi ha incuriosito di più è stato quando mi ha detto:
“Vedi..io ho avuto solo 2 donne nella mia vita: Mia mamma e lei..” (riferito alla ragazza che gli stava di fianco)
Mi disse che se avessi scritto una canzone sulla sua storia,un giorno molte persone,
in modo falso o per disinformazione o per ignoranza sull’argomento,
mi avrebbero detto che è impossibile che un gay cambi..
Mi disse che un giorno molti avrebbero detto che “Massimiliano (Luca), non era davvero gay ma al massimo bisessuale”..
Mi disse di non credere a niente e di continuare per la mia strada e di difendere quella storia con i denti.
Mi disse che tutto è possibile nella mente umana.
Mi disse che ognuno di noi è la somma di tutto ciò che ha vissuto nella vita e lo penso anche io.
Mi disse tante cose e io ero incredulo, a tratti diffidente e scontroso su alcune di quelle cose che non mi convincevano
ma lui rispondeva a tutti i miei dubbi e io alla fine non potevo che credergli. Era possibile, altrochè.
Era il 2004. Mi sono appassionato ancora di più a questo argomento
e alla fine del viaggio ci siamo salutati così come ci siamo conosciuti.
Incredibile eh..? Bè se lo fosse, dovreste già avere chiuso il blog prima. Fatelo ora.
Nel frattempo l’anno dopo (2005) ero andato a Sanremo (i bambini fanno oh)
e poi ancora nel 2006 l’ho vinto con “Vorrei avere il becco”
e poi ho fatto un disco nuovo nel 2007 “La tavola Rotonda” e poi sono stato fermo discograficamente nel 2008
fino a quando nel 2009 tiro fuori un altro disco (Centravanti di mestiere) con dentro la canzone “Luca era gay”.
Lo avessi mai fatto..non potevo capire cosa sarebbe accaduto
e non potevo capire che quel brano sarebbe stata la fine della mia carriera anzi “Carriera” mettiamola fra virgolette.
Diciamo che non lo potevo capire in modo “lucido e consapevole”
perchè comunque avevo la buona fede e avevo studiato e studiavo molte cose riguardo l’argomento sessualità.
Mi ricordo le notti passate al telefono con chi collaborava con me,
per cercare di difendermi dagli attacchi che stavo ricevendo solo per il titolo “Luca era gay”.
Intuitivamente quindi sapevo che la canzone avrebbe creato divisione,
solo che non pensavo che avrebbe creato fraintendimento
e soprattutto che mi avrebbe fatto passare per sempre, per quello che non sono.
Vi state perdendo? Nessuna paura…un passo indietro di qualche mese. Tutto vi tornerà chiaro.
Nell’estate 2008 sapevo che Paolo Bonolis avrebbe condotto il festival di Sanremo l’anno dopo (2009) era scritto dovunque.
Lui mi aveva lanciato con “I bambini fanno oh” e quindi,
il 22 agosto del 2008 alle 22:02 di sera, gli mando un sms sul telefonino
dicendogli che avevo un brano molto forte con una tematica che nessuno fino a quel momento
aveva trattato in quel modo (che tutti conosciamo)
Mi rispose all’istante: “Ti chiamo a settembre”.
Mi chiamò il 4 settembre e il 15 andai a fare l’ascolto del brano.
Rimase colpito in positivo anzi molto di più. Volle ascoltare il brano 2 volte.
Dopo poco tempo (4 ottobre 2008) mi disse che mi avrebbe portato al prossimo Sanremo (2009)
Ero felice, avevo un’altra occasione per portare un messaggio universale e cioè:
Chi non si trova bene in una determinata condizione,
ha il diritto e l’obbligo di cercare di trovare una strada per stare bene. Almeno provarci.
Potevo trattare l’eterosessuale che si scopre gay e questa chiave
sarebbe stata accolta a braccia aperte dall’ambiente “intellettualmente allevato”.
Ho trattato il contrario ed è arrivato il MASSACRO. La marcia mediatica per annientare Povia e il suo futuro professionale.
Ci vuole poco ad annientare uno che non ha mai avuto delle strutture forti dietro e che si è fatto da solo, sempre.
Complimenti ce l’avete fatta! I più deboli sono facili da distruggere. La storia si ripete sempre ma in un verso solo.
il 19 dicembre del 2008 lo Staff di Sanremo pubblicò i titoli delle canzoni che avrebbero partecipato alla gara di Sanremo nel 2009.
Gli occhi dei media si focalizzarono ovviamente sul titolo “Luca era gay”, senza avere sentito il brano.
ADDIO POVIA.
Ne parlarono tutti i principali quotidiani mondiali.
El Pais (Spagna) Der Spiegel (Germania) Le Monde (Francia) Time (Inghilterra) NYTimes (America)
Corriere della sera, Repubblica e tantissimi altri compresi i TG.
Ne parlarono per 2 mesi e mezzo, senza sapere di cosa parlasse il brano. Tutti o quasi tutti avevano emesso la sentenza:
“Povia è contro i gay e dice che sono malati”
Figuratevi..per me la parola malattia è una parola delicata. Il cancro è una malattia.
Decisi di non rilasciare dichiarazioni a nessuno e di voler solo cantare a Sanremo e poi dopo parlare al massimo.
Intanto la polemica montava e io venni accusato di razzismo, tuttofobia e di tante altre cose
come la beneficienza per i bambini del Darfur in cui si disse che non avevo mai onorato
la cifra che avevo promesso (la mia parte era 35 mila euro, ONORATA ECCOME!)
Striscia la notizia mi consegnò il Tapiro con Staffelli
ma furono anche bravi a rendersi conto che avevano preso un granchio
e levarono successivamente il filmato anche da Youtube.
Alla fine arrivai alla prima serata di Sanremo con Eczemi sulla pelle, sfoghi ovunque e stanchezza mentale.
Non mi feci accorgere di questo da nessuno a parte i miei stretti collaboratori.
Ero agitatissimo e impaurito ma sentivo di essere nel giusto
e se ci fosse stata davvero una DEMOCRAZIA e libertà di pensiero, non dovevo temere.
Cantai il brano oltre la mezzanotte, ci fu un picco di ascolti stratosferico
e poi tanti complimenti e consensi soprattutto su facebook sia in pubblico che in privato.
Se fino a quel momento avevo ricevuto solo critiche e insulti,
cominciavo a leggere ora cose positive riguardo il brano e il testo.
Ho ricevuto e ricevo anche oggi i complimenti di molti ragazzi/e gay con la coscienza pulita
che si rivedono nella storia che ho raccontato nonostante loro vivano la condizione in tutta serenità.
(Anche se io credo che nessun essere umano sia sereno davvero)
Ringrazio ancora quelle mail e quei messaggi che mi hanno fatto davvero tanto piacere.
Ho ricevuto anche molti messaggi di ex gay ma sai..non si dice..
Un appunto: Ho scelto di chiamarla “Luca era gay” perchè il nome Massimiliano era lungo e non suonava.
Il festival di Sanremo e il voto popolare mi fecero arrivare al secondo posto, vinsi il premio SalaStampaRadio-Tv
e poi il Premio Mogol nel giugno del 2009.
Fu un bell’anno tutto sommato..ma non avevo capito che era un fuoco di paglia e che,
con quel brano, avevo solo gettato le fondamenta per murare nel sottosuolo la mia morte artistica.
Le radio network trasmettevano il brano ma sempre meno e la dittatura culturale e musicale, oscurava sempre di più Povia.
Passa il tempo e comincio a ricevere segnali positivi dalla gente ma sempre più segnali negativi dall’ambiente della musica.
Le associazioni Gay di molte province, nel tempo mi hanno sempre mandato inviti per chiedere scusa alla comunità gay.
Io rispondevo che non capivo perchè avrei dovuto chiedere scusa.
Scusa per cosa? Per aver cantato una canzone? Una storia possibile?
Insomma, sapevo che in Italia non c’era e non c’è una vera democrazia
ma quando l’ho provato sulla mia pelle, ho capito anche il modo.
Ed eccomi qua.. “Luca era gay” è la canzone che secondo gli intellettuali, i ben pensanti e i politicamente corretti,
non avrei dovuto mai fare, alla faccia della democrazia.
(politicamente corretto poi ce lo devono spiegare cosa vuol dire)
Dovunque io mi proponga, Teatri, Contesti importanti, Televisioni, Concerti ecc.. c’è sempre pregiudizio.
C’è sempre qualcuno che ha un fratello gay o un amico gay o qualcuno che sia gay o che non voglia sentire parlare di Povia
perchè Povia è cattivo e ce l’ha con i gay e quindi deve morire da vivo.
Tutte menti allevate o per sentito dire o comunque anti-democatiche.
Ho fatto dischi e sfornato singoli che però, oltre il festival di Sanremo, non hanno avuto possibilità.
E’ possibile che io sia bravo solo quando vado a Sanremo e fuori dal festival scriva delle canzoni brutte?
Sempre? Proprio sempre sempre? No che non è possibile.
L’unica cosa positiva è che la maggior parte della gente (il 90%)
è dalla mia parte ma quella gente è la maggioranza purtroppo SILENZIOSA
e con il silenzio non si cambiano niente.
Un altro appunto che c’entra e non c’entra:
Quella maggioranza silenziosa è quella che permette e permetterà alle elites di potere finanziario,
di levarci tutto, anche la casa e il conto in banca. Il silenzio in questi casi non paga ma fa pagare e caro.
Quel silenzio ci fa schifo, non lo sopportiamo, lo ripudiamo e da un lato lo comprendiamo e giustifichiamo: È paura.
Le grandi élites di potere ce l’hanno fatta: Hanno allevato le menti e le hanno allevate attraverso il terrore psicologico e la paura.
Noi che non abbiamo il coraggio di combattere, siamo già battuti in partenza anche quando possiamo vincere facile
e cioè la maggior parte delle volte.
Comunque dicevo..il 90% della maggioranza purtroppo silenziosa, è dalla mia parte.
Gli altri, quelli che hanno pregiudizi, poi mi conoscono, cambiano idea e dicono:
“CAVOLO..NON AVEVO CAPITO, NON TI AVEVO CAPITO”
“Cavolo Povia..non sapevo” ..E via discorrendo.
Quindi cosa fare? Mi trovo qui a dire:
“Ok hanno vinto loro, sono solo contro tutti ma il bello è che io non sono “contro” nessuno”.
Complotto? Scandalo? Povia boicottato? Povia omofobo? Razzista? Povia cattivo e assassino?
No non è possibile..
c’è un’anestesia culturale e non c’è peggio che addormentare le menti degli esseri umani
convincendoli che invece diventeranno “i nuovi pensatori”.
Cosa faccio mi addormento anche io?
Chiedo quindi scusa per aver scritto “Luca era gay” dopo aver dimostrato in tutti i modi
che quella è una storia vera o possibile come tante?
Io so bene come ci si sente ad essere discriminati e a subire razzismo culturale e violenze psicologiche.
Io so bene cosa vuol dire essere artisticamente emarginati, lo so molto bene
eppure questo mio “vittimismo” non viene preso in considerazione come tutti gli altri vittimismi. Come mai?
Non sono anche io “poverino, bastonato ed emarginato?” Naaaaaa sia mai..! Tu Povia..? Non farci ridere.
“Te la sei cercata” direbbe qualcuno. Ok, me la sono cercata. Ma cosa mi sono cercato?
Pago il prezzo di aver cantato una canzone che ha ricevuto e riceve milioni di consensi tra il popolo?
C’è qualcosa che non torna.
Pago il prezzo di aver toccato una cosa che è possibile, ecco perchè pago.
Ecco perchè i media hanno lavato il cervello di molti e li hanno soprattutto convinti che Povia è un artista negativo.
Va bene cari intellettuali e servi del pannolino che avete tra le gambe, avete vinto voi!
Povia vuole chiedere scusa per non aver capito che siamo sotto una violenta dittatura
mediatica, psicologica, artistica e culturale.
Se avessi saputo che con ‘Luca era gay’ sarebbe andata così, non l’avrei mai fatta in questo modo ma l’avrei composta
dicendo nel testo, tutto quello che mi hanno accusato di essere e di aver detto e che non ho mai detto.
Almeno avrei avuto il motivo vero e valido per essere tagliato fuori e non solo delle scuse a piacere di chi comanda.
La verità è che di quei “Luca” in giro ce ne sono tantissimi ma non si vuole che si sappia,
sarebbe una sconfitta per chi lavora dietro le sporche quinte. (sconfitta sempre culturale)
Allora, chiedo scusa se non ho capito chiaramente che era così e quindi me la prendo solo con me stesso.
“Hai fatto tutto tu” direbbe qualcun altro..
Ok, ho fatto tutto io e quindi riparto dall’inizio..
Nel 2004, durante un viaggio Milano-Roma, incontrai sul treno un certo Massimiliano di Roma.
Non ero il Povia dei “Bambini Fanno oh”, brano che ho cantato a Sanremo nel 2005.
Non ero “famoso”, non ero Povia che molti riconoscono in giro.
Voglio ritornare a quel momento.
Almeno avevo il sogno che la musica e le canzoni esistevano per
emozionare, aiutare a crescere e vivere, analizzare sempre tutto e raccontare storie
e non perchè la musica è tutta politica, favori, simpatie, raccomandazioni, schieramenti, allinea-menti e porcherie varie.
Chissà se a breve mi passerà anche il gusto di scrivere le canzoni,
tanto chi le canta è sempre quel Povia lì..no?
Non scrivetemi in privato ve lo chiedo per favore, sareste più noiosi di me e vi pubblicherei
Link originale: http://www.povia.net/poviablog/85-chiedere-scusa-per-aver-scritto-luca-era-gay
17 Marzo 2014 @ 22:39
Non mi pare Povia chieda scusa.
Basta spingersi oltre il titolo per capirlo.
17 Marzo 2014 @ 23:12
L’intento era questo 🙂
18 Marzo 2014 @ 09:16
Indubbiamente. Si nota dal titolo che avete dato 🙂
28 Giugno 2014 @ 21:50
Onestamente é scritto malissimo. Io vi leggo sempre, vedo i vostri begli articoli però questo, se mi scusate, é davvero illeggibile.