Roma, 23 gennaio- Un omicidio a colpi di pistola nella Capitale, un’esecuzione in stile mafia. Roberto Musci, agli arresti domiciliari per reati legati alla pubblica amministrazione, è stato chiamato fuori casa da un finto ufficiale giudiziario. Lì è stato giustiziato con diversi colpi di pistola, che non gli hanno lasciato scampo. I carabinieri sono giunti sul posto, una villetta in zona Casalotti per effettuare i primi rilievi e dai filmati delle telecamere si vede chiaramente l’assassino arrivare e fuggire con un scooter bianco. Il fratello di Roberto era stato ucciso allo stesso modo nel 2009 al Trullo, anche lui con precedenti penali nell’ambito della droga. Roberto era molto amato sia nel suo quartiere che al Trullo per avere salvato, nel 2006, una ragazza da un giovane rumeno che cercava di violentarla. Quell’episodio però aveva provocato una caccia allo straniero in un bar gestito da rumeni, proprio a pochi passi da dove il fratello di Roberto era stato giustiziato con 7 colpi di pistola. Al momento gli investigatori stanno vagliando tutte le ipotesi e non si sbilanciano sulla probabile identità dell’assassino e sul movente dell’esecuzione.
di Elisa Bianchini