Roma, 29 novembre- Risale a circa due anni fa la chiusura del sito internet Megaupload in seguito ad un raid dell’ FBI, ma il libro uscito recentemente e scritto da David Fisher, uno dei suoi fondatori, rivela alcuni dettagli interessanti.
In “The secret life of Kim Dotcom-spies, lies and the war for internet” Fisher richiama l’attenzione sulla causa che ha portato l’ FBI a compiere il raid in quel preciso giorno del gennaio 2012. Dopo l’uscita del film Collateral Murder, il fondatore del sito di filesharing aveva utilizzato l’account britannico di Megaupload per effettuare una donazione di 20 mila dollari a Wikileaks, che sicuramente non è passata inosservata, dal momento che è stata, probabilmente, la donazione più onerosa ricevuta dall’organizzazione.
Dietro la chiusura di Megaupload quindi, più che le aziende intenzionate a far valere i diritti d’autore sulle opere che possiedono e che il sito offriva gratuitamente o dietro il pagamento di economici abbonamenti, ci sarebbero altri interessi, quelli di chi aveva la necessità che certi segreti governativi non venissero fuori.
Come riferisce Fisher, infatti, Megaupload aveva stabilito degli accordi con grosse aziende detentrici di copyright, tra cui la Disney, per avviare delle partnership sui servizi di filesharing. Nel 2011, tuttavia, la RIAA e le case cinematografiche di Hollywood avrebbero iniziato a ritirarsi e secondo Dotcom, il motivo sarebbe che sapevano quanto stava per accadere a proposito di Wikileaks.