La Roma fa il suo dovere, ma quanta fatica. Vittoria all’Olimpico per 3-2 nell’ultima di campionato contro il Genoa e secondo posto in tasca nel giorno del congedo di Francesco Totti.
Che il pomeriggio sarebbe stato solo per cuori forti lo si capisce già al 2′, quando a segno va il Genoa con il baby Pellegri, che sfrutta un errore della retroguardia giallorossa. Roma in bambola, anche per l’atmosfera surreale dello stadio, che inneggia a Totti, seduto in panchina. Al 9′ rischia anche il gol del ko, con Palladino che non trova lo specchio della porta per poco dopo un’uscita scellerata di Szczesny. Un minuto dopo la Roma ha pareggiato con Dzeko, che dopo aver colpito il palo di sinistro ha ribadito in rete di petto. La Roma allora prende coraggio, comincia a giocare sul serio e per due volte si divora il vantaggio, prima con Dzeko, che con un destro a giro si lascia ipnotizzare da Lamanna, mentre El Shaarawy in contropiede manda fuori di pochissimo. Poi ancora il bosniaco sbaglia da pochi passi, ma lamenta una vistosa trattenuta di Gentiletti, che però l’arbitro non sanziona. Un primo tempo col patema, anche per l’infortunio occorso ad Emerson dopo appena un quarto d’ora, con il ginocchio sinistro del brasiliano che cede (si teme rottura del crociato).
Nella ripresa ci si gioca il tutto per tutto, visto il vantaggio del Napoli a Marassi. Spalletti manda in campo proprio l’uomo più atteso di tutti, Francesco Totti, al 10′, ma il capitano ci prova ma non accende una Roma che è troppo statica. Totti prova però ad inventare una giocata delle sue, ma sul colpo di testa di El Shaarawy Lamanna è super. Al 29′ però ecco Dzeko che serve un assist d’oro a De Rossi per il vantaggio, che sa tanto di passaggio di consegne tra capitani (e romani). Sembra finita, ma ci pensa la Roma a riaprirla concedendo al 34′ a Lazovic di raggiungerla con un colpo di testa da pochi passi. E due minuti dopo Lazovic potrebbe bissare su di una ripartenza a campo aperto, ma il suo destro (deviato da Szczesny) finisce sul palo. A salvare la Roma allora ci pensa Perotti allo scadere con un tiro da dentro l’area su sponda di Dzeko. Poi è festa e lacrime per Totti, che trattiene tutti con le sue parole ma soprattutto con le sue lacrime, che sono quelle di tutto l’Olimpico e oltre.